Articolo del 21/06/2023
La risonanza magnetica è una metodica diagnostica non invasiva che utilizza campi magnetici e onde radio per creare immagini dettagliate degli organi interni, dei tessuti molli e delle strutture anatomiche del corpo umano.
Approfondiamo l’argomento con il Dott. Vallati, medico radiologo dell’ArsBioMedica.
Che cos’è la Risonanza Magnetica?
La Risonanza Magnetica rappresenta un metodo diagnostico basato sull’applicazione di un campo magnetico e l’emissione di onde di radiofrequenza da un’apposita macchina, per l’esame e lo studio di una specifica parte del corpo.
Uno dei principali benefici di questa tecnica rispetto ad altre metodologie radiologiche più tradizionali, come i raggi X e la Tomografia Computerizzata (TAC), è la sua sicurezza per il paziente.
Nonostante non faccia uso di radiazioni ionizzanti, la RM consente di ottenere immagini di alta qualità e tridimensionali, che risultano estremamente utili nella diagnosi di una vasta gamma di patologie. Questi fattori hanno portato sempre più medici a considerare la RM come una priorità nel processo diagnostico e a prescrivere esami di RM, che possono anche includere l’uso di un mezzo di contrasto, per valutare meglio i pazienti in specifici percorsi clinici diagnostici.
A cosa serve la risonanza magnetica?
La tecnologia di risonanza magnetica offre immagini tridimensionali nitide e dettagliate dei tessuti molli, come nervi, muscoli, legamenti, grasso e vasi sanguigni, così come dei tessuti duri, quali ossa e cartilagini. Questo la rende un test di fondamentale importanza in molte discipline mediche, tra cui traumatologia, oncologia, ortopedia, gastroenterologia, cardiologia e altre. grazie alla sua ampia versatilità, permette ai medici di valutare una vasta gamma di aspetti legati alla salute del paziente, producendo immagini dettagliate e chiare dei tessuti molli e duri.
A volte, durante una risonanza magnetica, può essere necessario utilizzare un mezzo di contrasto, noto come risonanza magnetica con mezzo di contrasto. Questa situazione si verifica quando è necessario acquisire immagini più dettagliate dei vasi sanguigni e degli organi interni.
In pratica, l’impiego della risonanza magnetica con mezzo di contrasto si dimostra prezioso per l’analisi della circolazione del sangue e la visualizzazione delle strutture vascolari in organi e tessuti, oltre che per individuare eventuali patologie infiammatorie
Come si svolge l’esame?
Il paziente che deve sottoporsi a una risonanza magnetica indossa un camice fornito dal personale medico. Successivamente, viene invitato a sdraiarsi su un lettino scorrevole che verrà inserito all’interno di un cilindro cavo aperto da entrambe le estremità. Questo cilindro è costituito da un potente magnete all’interno, e durante l’esame vengono inviati fasci di onde radio attraverso la zona da esaminare.
Durante l’esame, al paziente viene chiesto di rimanere immobile e rilassato per tutta la durata della procedura, mentre il lettino scorre avanti e indietro per consentire una completa analisi della parte del corpo oggetto dell’esame.
Il segnale generato viene elaborato da un computer che visualizza un’immagine sull’apposito schermo, e questa immagine può essere ulteriormente elaborata e registrata su pellicole radiografiche se necessario per la documentazione medica.
Ci sono controindicazioni?
La risonanza magnetica è un procedimento diagnostico sicuro, ma non può essere condotta su pazienti che hanno impianti cardiaci o vascolari metallici, frammenti di metallo mobili o che soffrono di claustrofobia.
Per i pazienti con impianti fissi come protesi dell’anca o del ginocchio, o con chiodi e viti per fratture, o con protesi ortodontiche, la possibilità di effettuare l’esame dipende dalla parte del corpo da esaminare, che deve essere situata a una distanza sufficiente dalle protesi che potrebbero interferire con le immagini, e dai materiali utilizzati per tali protesi.
Nel caso delle donne in gravidanza, l’esame è sconsigliato durante i primi tre mesi e dovrebbe essere eseguito solo su raccomandazione di uno specialista, ad esempio per valutare fratture pelviche in situazioni in cui la radiografia è controindicata.
Durata della risonanza magnetica
La durata di una risonanza magnetica chiusa può variare in base alla parte del corpo che viene esaminata. Alcuni tipi di risonanza magnetica possono durare 15 minuti, mentre altri potrebbero richiedere 30 minuti o persino 90 minuti, a seconda della complessità dell’area da esaminare e del tipo di immagini necessarie per la diagnosi. La scelta della durata dipenderà dalle necessità cliniche del paziente e dalle indicazioni del medico.
Risonanza magnetica in ArsBiomedica: tecnologia di ultima generazione e massimo comfort per il paziente
Nel campo dell’imaging diagnostico, la risonanza magnetica a nostra disposizione rappresenta il massimo livello di tecnologia tra le macchine ad alto campo magnetico. È progettata per offrire prestazioni di alto livello e al contempo garantire un elevato comfort al paziente.
La Risonanza Magnetica in ArsBioMedica è dotata di un campo magnetico da 3 tesla, il che le consente di combinare capacità diagnostiche all’avanguardia con spazio e comfort ai massimi livelli. Le scansioni sono veloci, gli esami rapidi e la qualità delle immagini è di alta risoluzione. I risultati sono disponibili immediatamente.
Le prestazioni elevate e l’uso dell’intelligenza artificiale assicurano un’immagine ad alta definizione in tempi brevi durante l’esame, offrendo un maggiore comfort grazie a bobine leggere, un tunnel più spazioso e un rumore ridotto.
Inoltre, l’apparecchio sfrutta la tecnologia dell’intelligenza artificiale per migliorare ulteriormente la qualità delle immagini. Un algoritmo basato su una rete neurale è stato sviluppato per eliminare la granulosità e gli artefatti dalle immagini, migliorando la capacità di visualizzare dettagli anche molto piccoli e riducendo i tempi dell’esame. Questo permette una visualizzazione migliore delle strutture anatomiche, una diagnosi più accurata e un’esperienza più confortevole per il paziente.
Il Dott. Vallati sottolinea che questa apparecchiatura all’avanguardia rappresenta un esempio del contributo fondamentale che la scienza e la tecnologia possono fornire per la diagnosi e l’assistenza ai pazienti.