Articolo del 02/07/2024
Sinusite e rinosinusite cronica. Esiste una cura?
La sinusite, o più comunemente chiamate rinosinusite è un’infiammazione dei seni paranasali che è spesso è causata dall’ alterato deflusso delle secrezioni, questa patologia è estremamente invalidante con una sintomatologia molto fastidiosa come cefalea, dolore intorno agli occhi, secrezioni nasali e nevralgie.
Approfondiamo l’argomento con il Prof Stefano Di Girolamo, specialista in otorinolaringoiatria e radiologia in Arsbiomedica
I seni paranasali sono cavità aeree nel cranio, fondamentali per alleggerire la struttura del volto e per conferire la giusta risonanza alla voce. Queste cavità, che drenano tutte verso il naso, hanno la funzione di produrre muco per evitare che il naso si secchi e per umidificare l’aria destinata ai polmoni. Ogni seno paranasale ha una propria apertura naturale e qualsiasi ostruzione di questo drenaggio può portare a un’infezione del seno.
Le sinusiti possono essere classificate come acute quando i sintomi sono di breve durata, oppure croniche quando persistono per più di tre mesi. La rinosinusite cronica è principalmente causata da infezioni batteriche che, insieme a modifiche anatomiche, provocano un difetto di ventilazione e drenaggio nei seni paranasali coinvolti. In sostanza, i seni paranasali non riescono più a essere ventilati adeguatamente e il muco non riesce a defluire correttamente.
Sinusite e rinosinusite cronica: la diagnosi
La diagnosi è il punto fondamentale nel percorso terapeutico, perché molto spesso la sinusite è una patologia che viene diagnosticata anche quando si tratta o di cefalea muscolo tensive o di nevralgie di altra ragione.
Questa patologia può essere trattata brillantemente grazie alle nuove tecnologie, che ha hanno apportato l’utilizzo dell’endoscopia, cioè di telescopi che entrano dentro le cavità, per andare a disostruire le regioni che sono patologiche.
Per le rinosinusiti acute ricorrenti, è consigliabile seguire un percorso clinico appropriato che includa una TC del massiccio facciale in tre proiezioni senza mezzo di contrasto. Questo esame permette di identificare eventuali condizioni anatomiche che predispongono alla sinusopatia e di escludere comorbilità come l’allergia. La terapia sarà il risultato di una strategia multidisciplinare.
La Tac del massiccio facciale è il metodo radiologico preferito per determinare la necessità di un intervento chirurgico personalizzato, poiché evidenzia l’estensione dell’infezione e eventuali anomalie anatomiche predisponenti. Quando altri trattamenti, come antibiotici e decongestionanti topici e sistemici, non risultano efficaci, la chirurgia rappresenta la soluzione più risolutiva per queste patologie.
Quando si parla di chirurgia endoscopica?
Per le forme croniche che non rispondono alle terapie mediche l’unica scelta terapeutica è l’intervento chirurgico, da sempre molto delicato per l’estrema ristrettezza dell’area in cui si deve intervenire e per la vicinanza di strutture definite nobili (encefalo, occhi ecc).
Scopo dell’intervento chirurgico è quello di eliminare i sintomi causato dalla ostruzione o infiammazione del seno paranasale.
Nelle rinosinusiti croniche, con o senza poliposi nasale, è indispensabile un approccio multidisciplinare, poiché queste condizioni rappresentano spesso una sfida per i medici, per questo è cruciale mantenere una buona comunicazione con il paziente.
Il controllo efficace dei sintomi della malattia dipende infatti dall’aderenza al piano terapeutico stabilito dal dal nostro team di otorinolaringoiatri.
Grazie alle strumentazioni moderne, è possibile effettuare una chirurgia endoscopica mininvasiva eventualmente con dei navigatori e anche una valutazione radiologica di alto livello, perché la radiologia, oltre che a confermare la diagnosi ci consente di vedere il punto di ostruzione, che può essere aggredito con un minimo danno dei tessuti circostanti e un netto miglioramento dei disagi postoperatori.
A questa procedura endoscopica, in Arsbiomedica abbiniamo utilizzo di alcuni Balloon o palloncini, che vengono utilizzati per dilatare i dotti lasciando integre le mucose, senza sanguinamento soprattutto a livello del seno frontale.
Come funziona il Balloon Sinuplasty?
È stata introdotta una nuova tecnologia americana all’avanguardia per trattare la rinosinusite cronica, integrando o talvolta sostituendo la tradizionale Chirurgia Endoscopica Funzionale dei Seni Paranasali (FESS). Questa innovazione è nota come sinuplastica dilatativa, che utilizza un palloncino detto “balloon” gonfiato all’interno dell’ostio del seno paranasale infiammato. Questo metodo facilita il rapido drenaggio e la guarigione della sinusite senza necessità di tagli, tamponi nasali o perdite di sangue, riducendo notevolmente i disagi per il paziente. La sinuplastica ha rivoluzionato gli approcci chirurgici precedenti, che erano più invasivi e comportavano un maggiore impatto sia durante che dopo l’intervento chirurgico.
Questi palloncini sono stati in qualche modo mutuati da quella che era la chirurgia coronarica vascolare e si sono dimostrati estremamente validi soprattutto per le degenze e per i disagi post-operatori, dilatando i canali, senza la necessità d’intervenire con taglienti o frese che tagliano queste strutture.
Affinché gli interventi possano essere così conservativi è necessaria un’ottima collaborazione tra il personale medico e il personale infermieristico, infatti in Arsbiomedica grazie ad un team multidisciplinare, la professionalità diagnostica e terapeutica introperatoria sono garantite.