Articolo del 19/03/2024
Il TUMORE DEL CON-RETTO è una neoplasia maligna ed è tra le neoplasie con maggiore incidenza in Italia: è il terzo tipo di tumore più frequente negli uomini e il secondo nelle donne.
Il tumore del colon è localizzato nella parte di intestino definita anche intestino crasso, mentre il tumore al retto si sviluppa nell’ultimo tratto intestinale.
Approfondiamo l’argomento con la Dottoressa Ilaria Clementi, proctologa in Arsbiomedica.
Deriva dalla degenerazione delle normali cellule intestinali, si formano inizialmente come formazioni tumorali benigne: i polipi adenomatosi e, successivamente, questi si trasformano in tumore. Un polipo edematoso attraverso un processo di trasformazione modifica l’epitelio normale in un epitelio iperproliferativo fino ad arrivare alla formazione di un piccolo polipo che aumenta di dimensioni, fino a cancerizzarsi. Si ritiene che la durata della sequenza sia di circa 10-15 anni.
Il rischio di cancerizzazione degli adenomi aumenta per:
- il numero di polipi presenti
- le dimensioni superiori al cm
- la forma sessile rispetto alla peduncolata
- la sede distale rispetto alla prossimale
- il tipo istologico villoso rispetto al tubulare
L’identificazione dei polipi adenomatosi e la loro rimozione endoscopica precoce, che è possibile nella maggior parte dei casi senza difficoltà, permette di interrompere la progressione verso uno stadio istologicamente avanzato (displasia severa – modificazione villosa) che può evolvere fino al carcinoma invasivo.
FATTORI DI RISCHIO
Il fattore di rischio è una condizione o un comportamento che favorisce la comparsa di una malattia. La sua assenza non esclude la possibilità di ammalarsi, ma la sua presenza ne aumenta il rischio.
Purtroppo c’è ancora poca consapevolezza sul rischio di questa malattia e d’altra parte i sintomi del tumore del colon (come dolori addominali, alterazione dell’evacuazione e sanguinamento) sono spesso molto sfumati, per cui circa il 25% dei pazienti si presenta alla prima diagnosi con una neoplasia già conclamata.
Ecco, dunque, l’importanza di una corretta informazione per prevenire questo tipo di malattia che si avvale di:
- prevenzione primaria
- prevenzione secondaria.
PREVENZIONE PRIMARIA:
Fattori nutrizionali
Molti studi dimostrano che una dieta ricca di carni rosse e carni conservate (salumi e insaccati, wurstel…), un elevato consumo di alcol e l’obesità rappresentano fattori di rischio importanti per questo tumore. Invece i cibi ricchi in fibra che comprendono in generale tutti gli alimenti di origine vegetale (verdura, frutta ma anche legumi e cereali, soprattutto integrali), insieme con latte e aglio, hanno un ruolo protettivo.
Fattori non ereditari
- età: la malattia, abbastanza rara prima dei 40 anni, è sempre più frequente a partire dai 50 anni, raggiunge il picco massimo verso gli 80 anni e colpisce in egual misura uomini e donne.
- malattie infiammatorie croniche intestinali (ad esempio il morbo di Chron o la retto colite ulcerosa) e il diabete.
- l’aver avuto polipi del colon o un tumore del colon-retto
Fattori genetici
È possibile ereditare il rischio di ammalarsi di tumore del colon-retto se nella propria famiglia si sono manifestate alcune malattie che predispongono alla formazione di tumori intestinali. Sono tra queste la poliposi adenomatosa familiare. Si tratta di malattie trasmesse da genitori portatori di specifiche alterazioni genetiche. La probabilità di trasmettere alla prole il gene alterato è del 50%.
PREVENZIONE SECONDARIA tumore colon retto:
Si avvale del:
- test del sangue occulto nelle feci
- esame endoscopico COLONSCOPIA
Quest’ultimi due esami sono in grado di individuare tempestivamente i due terzi dei tumori del colon.
Il test del sangue occulto nelle feci è un metodo semplice, è poco costoso ed ha una sensibilità elevata su sanguinamenti intestinali anche minimi, da parte di un polipo anche di piccole dimensioni.
È consigliato a partire dai 45 anni di età in tutti i soggetti senza altri fattori di rischio; se negativo viene ripetuto ogni uno o due anni. La colonscopia viene consigliata a tutti i positivi.
Il metodo immunologico su tre campioni, non necessita di dieta acarnea e presenta una maggiore specificità per sanguinamenti di origine colica.
La colonscopia rappresenta l’esame di riferimento per la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro al colon-retto, essendo in grado di diagnosticare la presenza di polipi con una accuratezza diagnostica prossima al 100%.
La colonscopia eseguita in un paziente asintomatico, esclusivamente a scopo preventivo, se negativa può essere ripetuta dopo 5 anni, in assenza di sintomi.
La colonscopia occupa, quindi, un posto di rilievo, nell’interrompere la sequenza adenoma-carcinoma, anche se ancora oggi tale esame viene visto come particolarmente doloroso, se non insopportabile, per cui il paziente rinvia di rivolgersi al medico specialista.
È bene però sottolineare che nella maggior parte dei centri di endoscopia viene garantita una sedo-analgesia (con farmaci somministrati per via endovenosa) che rende l’esame del tutto indolore.
Si può effettuare come esame di screening la colonscopia virtuale: è un esame radiologico e complementare alla colonscopia, che consente di studiare il colon tramite la tomografia computerizzata di ultima generazione (TAC). Grazie alla colonscopia virtuale è necessario eseguire la ricostruzione tridimensionale dell’intestino, consentendo di osservare il sigma, il retto ed il colon, senza dover ricorrere all’utilizzo della sonda endoscopica.
Si tratta di un esame radiologico che viene eseguito tramite una semplice TAC a basso dosaggio di raggi X. Una volta acquisiti i dati anatomici in pochi secondi vengono elaborati da software specifici, che consentono di ricostruire in modo virtuale l’intestino. Grazie alla colonscopia è possibile visualizzare lo spessore della parete del colon e degli altri organi limitrofi e analizzare il colon al suo interno.
Questo esame non consente di eseguire alcuna procedura operativa, tra cui la biopsia, che può essere eseguita tramite la colonscopia tradizionale.
CONSIGLI UTILI:
- eseguire con regolarità sangue occulto nelle feci
- supporto nutrizionale
- effettuare anche in presenza di sintomatologia minima visita specialistica colon-proctologica
- in presenza sanguinamenti anche modesti effettuare colonoscopia/TC con colonscopia virtuale