Articolo del 23/10/2024
Mammografia, per le donne con le protesi al seno.
Ottobre è il mese rosa, un’occasione speciale per promuovere la prevenzione del tumore al seno, ma è fondamentale ricordare che la prevenzione deve essere una priorità per tutte le donne durante tutto l’anno. La mammografia, strumento chiave per la diagnosi precoce, è consigliata a tutte le donne, senza eccezioni. Anche per le donne con protesi al seno: grazie a tecniche avanzate, la mammografia può essere eseguita in modo sicuro ed efficace, garantendo un monitoraggio completo della salute del seno.
La prevenzione non ha limiti, ed è il primo passo per proteggere la propria salute.
Oggi parleremo con la Prof Chiara Pistolese, radiologa senologa in Arsbiomedica della diagnosi precoce per le donne portatrici di protesi mammarie.
La prevenzione per le donne con le protesi al seno è la stessa?
Sempre più frequentemente si ricorre al posizionamento di impianti protesici sia per motivi estetici ma anche nel post operatorio per pazienti con una patologia mammaria.
Le donne portatrici di protesi devono effettuare dei controlli periodici come tutte le altre donne e quindi a seconda della loro età dovranno effettuare mammografia ed ecografia a partire dai 40 anni e per donne con un’età inferiore ai 40 anni dovranno eseguire una volta l’anno un esame ecografico.
Le donne con le protesi oltre ad effettuare dei controlli per individuare un’eventuale patologia a carico della ghiandola mammaria devono controllarsi anche per valutare l’integrità degli impianti protesici.
Con le protesi al seno si può eseguire la mammografia?
La mammografia deve assolutamente essere eseguita quindi va smitizzato il fatto che con le protesi non si può eseguire questo tipo di esame o che la mammografia può causare la rottura degli impianti protesici. Questo tipo di esame non può assolutamente essere sostituito da un esame di secondo livello come ad esempio la risonanza magnetica perché la mammografia ci consente di individuare delle lesioni che invece la risonanza magnetica non permette di valutare.
La risonanza magnetica può essere invece utilizzata in un secondo momento dopo aver fatto gli esami di primo livello e quindi la mammografia e l’ecografia qualora ci fosse il sospetto ad esempio di una eventuale rottura degli impianti protesici perché ci può consentire di confermare il sospetto diagnostico di rottura delle protesi.
Come viene eseguita la mammografia per le donne con le protesi?
La mammografia per le pazienti portatrici di protesi viene eseguita normalmente come tutte le mammografie, non è assolutamente più dolorosa ma soprattutto non crea problemi di rottura degli impianti protesici. Infatti per eseguire l’esame bisogna avvisare il personale tecnico che eseguirà una compressione più delicata con una particolare accortezza.
Prima per fare la mammografia a una donna con le protesi si doveva fare un doppio esame perché serviva un esame per studiare la parte della mammella con la ghiandola e un esame per studiare la protesi.
Cos’è cambiato con l’avvento delle nuove tecnologie?
Con la nuova tecnologia e con l’avvento del digitale, per eseguire un esame mammografico oggi nelle pazienti portatrici di protesi è possibile valutare contestualmente sia la parte di ghiandola che la protesi. L’esame si esegue in modo molto semplice, non è doloroso, sicuramente vanno utilizzate delle particolari accortezze come il grado di compressione, ma non ci sono problemi di rottura delle protesi come spesso le donne possono pensare.
Per quanto riguarda le patologie vengono individuate bene come nelle pazienti che non hanno impianti protesici. Quindi non ci sono né controindicazioni, né ostacoli nella valutazione e nell’individuazione di lesioni anche di piccole dimensioni.