Articolo del 24/03/2023
Con l’arrivo della primavera, ritorna la necessità di trascorrere più tempo all’aria aperta, un’attività che rappresenta un vero e proprio toccasana per il benessere e la salute del nostro corpo. Questa stagione tuttavia, porta con sé allergie stagionali, causate da sostanze volatili, come i pollini delle diverse piante.
In Italia le persone affette da allergia rappresentano circa il 30% della popolazione. Da un studio condotto da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) si evince che circa il 40% del campione (1000 individui) soffre di qualche forma allergica e il 19,5% ne risente in primavera.
Le allergopatie o allergie respiratorie sono reazioni anomale a generiche sostanze chiamate allergeni in soggetti ipersensibili il cui sistema immunitario reagisce scatenando una serie di reazioni sgradevoli.
Le allergie respiratorie sono in aumento, non solo a causa di fattori genetici, ma anche a causa del nostro stile di vita e dai fattori ambientali. È importante sottoporsi ad una visita di allergologia, per capire se i sintomi come difficoltà respiratoria, il prurito agli occhi ed al naso chiuso siano determinati dal cambio stagionale, o da altri fattori.
Approfondiamo l’argomento con il Dott. Gaeta, allergologo del centro di allergia della Arsbiomedica
“I sintomi delle allergie stagionali, colpiscono principalmente: le mucose che investono il naso, inducendo a rinite allergica, le mucose che investono le palpebre e il bianco degli occhi (la Sclera).
I sintomi si ripercuotono sulla qualità del sonno, sulla concentrazione, sul benessere generale e sulle abitudini quotidiane, investendo anche le relazioni familiari.
La riduzione del riposo notturno limita il rendimento del soggetto allergico e diminuisce la produttività lavorativa per gli adulti e dello studio nei giovani o bambini. Questa è la conseguenza più impattante anche a livello di costi sociali che la rinite allergica si porta dietro”, commenta il prof Gaeta
Perché sottoporsi alla visita ALLERGOLOGICA: cos’è? A cosa serve?
Durante la visita allergologica il medico, in un primo momento, raccoglie il maggior numero di informazioni possibili, sulle abitudini e lo stile di vita del paziente: consumo di alcol, abitudini alimentari, attività fisica, sedentarietà, tipo di lavoro svolto, altri casi in famiglia di allergie etc. In seguito prenderà visione degli eventuali esami già svolti dal paziente.
L’obiettivo della visita allergologica è quello di escludere, o diagnosticare un’allergia. Nei casi in cui il sospetto di allergia venga confermato, lo specialista prescriverà al paziente la terapia più adatta per curarla. Per alcune malattie allergologiche, una volta diagnosticate, è necessario effettuare dei controlli periodici per monitorarne l’andamento.
I test di approfondimento che potrà effettuare lo specialista di allergologia sono:
- il prick test: test percutaneo a lettura immediata, in cui la cute viene messa a contatto con un allergene, come per esempio alimenti, polline o farmaci: si utilizza una lancetta monouso per consentire la penetrazione, se dopo 20 minuti intorno al punto, si viene a formare un pondo rosso e caldo, si è sensibili all’allergene:
- patch test, epicutaneo che consiste nell’applicazione sulla pelle di cerotti contenenti estratti allergizzanti (metalli, conservanti, coloranti) e nella rimozione dopo 48 ore;
- esami del sangue specifici (Rast test o test di radio-allergo-assorbimento) per la ricerca di specifici anticorpi responsabili di reazioni allergiche (le IgE, o immunoglobuline E).
- In genere non è necessario ma, occasionalmente, può essere richiesta l’analisi della secrezione nasale per verificare se contiene eosinofili (un tipo di globuli bianchi prodotti in grandi quantità durante una reazione allergica).
Il centro di Allergologia in Asbiomedica, con il suo approccio multidisciplinare è unico nel suo genere a Roma, perché permette di eseguire, nello stesso giorno, tutti gli esami necessari per individuare eventuali allergie e trattamenti necessari.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]