Articolo del 03/07/2023
Le mani e le dita sono parti essenziali del nostro corpo, che ci consentono di compiere una vasta gamma di attività quotidiane, come scrivere, afferrare oggetti, suonare e molto altro ancora. Tuttavia, quando si verificano problemi alle mani e alle dita, queste attività fondamentali possono diventare difficili e dolorose.
ll morbo di Dupuytren è una fibromatosi della mano che determina la “curvatura” delle dita, causando difficoltà nei movimenti e talvolta anche dolore, può limitare notevolmente la funzionalità della mano.
Colpisce 30 milioni di persone nel mondo e, in Italia, il 15% degli uomini; può interessare una o più dita ed è spesso bilaterale.
Nel 25% dei casi la patologia evolve in forma grave, compromettendo il normale svolgimento delle attività quotidiane e lavorative.
Oggi approfondiamo l’argomento con il Dott. Molayem, Chirurgo della Mano Ortopedico in Arsbiomedica.
Cos’è il Morbo di Dupuytren e come si manifesta?
Il Morbo di Dupuytren è una malattia che determina la “curvatura” (flessione) permanente di una o più dita della mano.
Tra i fattori di rischio più comuni troviamo la familiarità, l’aumento dell’età, il sesso maschile, il diabete, il consumo di alcol e il tabagismo.
La patologia è dovuta alla deposizione di materiale fibroso da parte di un particolare tipo di cellula detta miofibroblasta.
Tipicamente il morbo di Dupuytren inizia con la formazione di un nodulo nel palmo, che si estende poi longitudinalmente sul dito a formare una corda, determinandone quindi la flessione e la consensuale impossibilità a estendere. La velocità con cui l’evoluzione si verifica è imprevedibile.
Il paziente in genere non avverte dolore ma subisce una limitazione della funzionalità per l’ingombro del dito piegato, anche nelle semplici attività quotidiane come lavarsi il viso.
Come si diagnostica Il Morbo di Dupuytren?
La diagnosi del Morbo di Dupuytren, avviene durante la visita ortopedica, durante la quale il medico esamina il paziente e può valutare l’eventuale necessità di indagini diagnostiche, in particolare: la radiografia e l’ecografia, per un inquadramento più approfondito dello stato della mano.
Quando serve l’intervento chirurgico?
Nella maggior parte dei casi, spiega il medico, il trattamento è indicato quando il dito inizia a flettersi.
Esistono diverse opzioni chirurgiche in base alla gravità della condizione e della limitazione funzionale che ne deriva.
I trattamenti più comuni sono:
– fascectomia regionale, asportazione di tutta la corda mediante incisione;
– fascectomia segmentale, asportazione di uno o più segmenti della corda con mini-incisione;
– fasciotomia ad ago, sezione a uno o più livelli della corda in modo percutaneo.
Negli anni passati era possibile trattare alcune forme del morbo di Dupuytren con un farmaco, la collagenasi, che infiltrato nella corda ne determinava lo “scioglimento”; attualmente non è più in commercio, ma nuove molecole sono in fase di studio per una soluzione della malattia sempre meno invasiva.
L’intervento viene eseguito in day hospital, con anestesia del solo arto superiore.
Il post-operatorio prevede alcune medicazioni e un adeguato protocollo riabilitativo, necessario a ottimizzare il risultato del trattamento chirurgico; inoltre, i tutori sono un complemento spesso utile. La visita ortopedica può svolgere un ruolo fondamentale nel diagnosticare e trattare efficacemente i disturbi articolari che possono compromettere la funzionalità delle nostre estremità superiori.
In Arsbiomedica, grazie al personale specializzato e un percorso di cura personalizzato, il paziente viene seguito prima, durante e dopo l’intervento per un raggiungere un recupero più performante.