Articolo del 26/07/2024
Quando si parla di salute è necessario prestare attenzione al concetto di coscienza, un aspetto centrale nell’equilibrio psico fisico dell’essere umano.
Spesso ci troviamo a vivere condizioni che mettono in crisi questo equilibrio, come il manifestarsi di patologie, che difficilmente colleghiamo a condizioni della nostra coscienza, che invece influenza il nostro benessere più di quanto possiamo pensare.
Infatti possiamo dire che senza salute della coscienza difficilmente si riesce ad avere coscienza del proprio effettivo stato e quindi della propria salute. È opportuno quindi approfondire questo rapporto per comprendere come al variare dello stato di coscienza, cambi anche la qualità stessa della vita della persona.
Quali strutture cerebrali sono coinvolte nella coscienza? Quali sono gli effetti dello stress cronico sulla percezione del nostro stato di salute?
Ne parliamo con la Prof.ssa Ada Francia, neurologa in Arsbiomedica.
Coscienza e Stato di Coscienza: di cosa si tratta
In medicina con il termine coscienza si intende la consapevolezza di sé stessi, dell’ambiente che ci circonda e del nostro rapporto con esso. Il contenuto della nostra coscienza è l’insieme delle molteplici attività del sistema nervoso centrale tra cui la percezione, le emozioni, le riflessioni.
Con “stato di coscienza”, ci riferiamo invece alla capacità del nostro sistema nervoso centrale di attivarsi e percepire gli stimoli esterni ed interni, sintetizzabile nel concetto di “vigilanza”. Un individuo con autocoscienza può fare confronti e adattare le risposte istintive basandosi sulle esperienze vissute, in tutti gli ambiti della vita.
La salute della coscienza, è quindi il principio per una corretta coscienza della propria salute, affinché si possa perpetrare uno stato di benessere ed equilibrio psico fisico.
Diventa quindi essenziale valutare ogni possibile alterazione dello stato di coscienza attraverso un approccio integrato, così da poter affrontare in modo esaustivo le complesse interazioni tra mente e corpo, tra la salute mentale e fisica.
Nel caso delle sindromi neurologiche questo tipo di approccio può:
- migliorare l’aderenza al trattamento;
- perfezionare i risultati clinici complessivi;
- accrescere la qualità della vita.
La Neurologia della Coscienza
La corteccia cerebrale, in particolare la parte posteriore, frontale e prefrontale, è la sede di molte attività cognitive, tra cui il pensiero e la percezione sensoriale.
Queste attività, combinate tra loro attraverso un complesso sistema di interconnessioni neurali, permettono di integrare e coordinare informazioni provenienti da diverse parti del cervello. Si costituisce così la nostra capacità di “ascoltare” il nostro corpo e interagire consapevolmente con l’ambiente circostante.
Che rapporto c’è tra il sistema nervoso e il nostro benessere?
L’organismo umano si caratterizza per la sua complessità e allo stesso tempo per la capacità di interazione costante tra le sue diverse aree, ognuna con le proprie specifiche funzioni che si integrano tra loro.
Questa connessione riguarda anche il sistema nervoso centrale e periferico e il sistema immunitario che, attraverso l’apparato endocrino, comunicano a vicenda per valutare proprio benessere e stato di salute.
Si tratta del concetto alla base della neuroimmunologia, che descrive la salute come una condizione di equilibrio organico dell’essere umano, frutto di una corretta comunicazione e coscienza di sé.
Sindromi neurologiche e alterazioni della coscienza
Tra gli stati di alterazione della coscienza, ne riconosciamo in particolare due riguardanti la consapevolezza nello stato di veglia: le demenze e il delirium. Queste due condizioni, se individuate con precisione e tempestivamente, possono essere affrontate in modo efficace, così da rallentare il più possibile la comparsa di stati neurodegenerativi più gravi.
Le demenze, come l’Alzheimer e la demenza da sindrome di Parkinson, coinvolgono le funzioni neurologiche e cognitive, e per questo compromettono la capacità di riconoscere e auto valutare in modo critico il proprio stato di salute. Questa condizione a sua volta può alimentare il progressivo sviluppo della sindrome.
Il delirium è lo stato alterato di coscienza che riguarda principalmente l’attenzione, ed è riconosciuto anche come uno stato confusionale, in cui la consapevolezza del proprio benessere e la capacità di giudizio diminuiscono.
Tra le perdite di coscienza, possiamo distinguere: quelle parossistiche episodiche, le più note sono le crisi epilettiche e le sincopi, o quelle durature (per più di 1 minuto) con segni neurologici possibili di accompagno, a scopo esemplificativo, come l’Ictus.
Equilibrio Psicosomatico: Il ruolo delle emozioni e dello stress
Le emozioni sono controllate da un equilibrio di circuiti e sostanze chimiche nel sistema nervoso centrale. Eventuali alterazioni di collegamento possono causare disturbi emotivi capaci di condizionare, specie qualitativamente, lo stato di coscienza e la percezione della salute stessa.
Nei disturbi depressivi, ad esempio, si osserva un’alterazione considerevole nell’integrazione tra parte anteriore e posteriore del sistema nervoso centrale, e questa alterazione può essere alla base di una dispercezione della coscienza del mondo esterno. Primo effetto negativo è il sopravvento dell’interiorità, talora senza una corretta critica, a discapito dell’attenzione rivolta al di fuori di sé.
Un’altra condizione di interesse è lo stress cronico, tipico di uno stile di vita frenetico e disattento ad un equilibrio psicofisico. Esso provoca una condizione di iper coinvolgimento emotivo, in cui possono alterarsi la pressione arteriosa e cardiaca, con ripercussioni emodinamiche anche a livello cerebrale e una consapevolezza ridotta della capacità gestionale del proprio sé.
A lungo termine questa condizione può alterare la salute dell’intero organismo. I valori glicemici incrementano e l’attività immunitaria si riduce, aumentando così il rischio di contrarre altre condizioni patologiche.
L’importanza della visita neurologica per la ricerca del benessere
La salute della coscienza è centrale nel preservare e mantenere nel tempo la salute complessiva dell’organismo. Per questo è fondamentale prestare attenzione ai primi eventuali sintomi che si possono presentare in noi o nelle persone a noi vicine.
Tra questi la difficoltà nel concentrarsi, l’alterazione della memoria e breve termine, instabilità dell’umore, sono i primi campanelli d’allarme che è opportuno valutare attraverso la visita neurologica.