Articolo del 24/06/2024
Il diabete mellito è una patologia cronica che colpisce milioni di persone. È caratterizzato da un aumento dei livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia), dovuto a un difetto nella produzione o nell’azione dell’insulina.
Una delle complicanze più serie del diabete è il cosiddetto piede diabetico. Si verifica quando l’iperglicemia cronica danneggia i nervi periferici alterando la sensibilità a carico dei piede, e i vasi sanguigni, sia quelli di piccolo calibro (microangiopatia) che quelli di maggiori dimensioni (macroangiopatia). Il danno neurologico può ridurre la possibilità di avvertire il dolore, aumentando il rischio di ulcere a causa di piccoli e continui traumatismi durante la deambulazione. Il danno vascolare può ridurre l’ossigenazione dei tessuti e rallentare la guarigione delle ferite. Il quadro può essere peggiorato dalla presenza di una concomitante infezione che può portare a perdita di tessuto e rischio di amputazione.
È fondamentale per i pazienti diabetici mantenere un controllo rigoroso della glicemia per prevenire o ritardare l’insorgenza di queste complicanze.
Professor Meloni: uno dei massimi esperti nel trattamento del piede diabetico
Il Professor Meloni, con la sua vasta esperienza nel campo, è un punto di riferimento nel trattamento del piede diabetico e in Arsbiomedica, adotta un approccio personalizzato nella gestione dei pazienti, accompagnandoli in ogni tappa del loro percorso terapeutico e collaborando strettamente con gli altri specialisti. Inoltre attualmente, è il referente dell’Unità del Piede Diabetico all’Azienda Universitaria del Policlinico di Roma Tor Vergata, dove si occupa del trattamento medico e chirurgico di questa complicanza del diabete.
Con oltre 500 interventi chirurgici all’anno, il suo approccio integrato tra clinica e chirurgia, insieme alla gestione di casi complessi, lo rende una figura di riferimento nel trattamento del piede diabetico.
La visita diabetologica: il primo step
Il trattamento del piede diabetico inizia con una valutazione diabetologica iniziale, che costituisce il fondamento per un piano di cura efficace. Valutazione che comprende:
- un esame clinico approfondito;
- l’analisi della storia medica del paziente;
- un esame obiettivo del piede, con particolare attenzione alle aree a rischio di ulcerazione.
Durante la visita, lo specialista esegue un esame clinico completo, che comprende il controllo di peso, altezza, circonferenza addominale e pressione arteriosa. Si valutano anche le condizioni circolatorie di gambe e piedi, i riflessi osteo-tendinei e la sensibilità al tatto e alle variazioni di temperatura.
Non è necessaria una preparazione specifica, ma è utile portare con sé eventuali esami precedenti, misurazioni della glicemia e documentazione relativa a visite specialistiche. La durata della visita è di circa 30 minuti, durante i quali il diabetologo può impostare la terapia, fornire informazioni sull’alimentazione e sull’attività fisica, e prescrivere ulteriori esami di laboratorio e strumentali per il monitoraggio della malattia.
È importante consultare uno specialista diabetologo non appena si notano i primi segnali di allarme o cambiamenti nelle condizioni del piede, come arrossamenti, dolori, improvvisa comparsi di edema del piede, vesciche e abrasioni.
Come avviene la diagnosi?
La precisione diagnostica è ottenuta attraverso l’utilizzo di metodologie all’avanguardia:
- Ecolordoppler arterioso e angioTC: sono impiegati per mappare il flusso sanguigno e identificare anomalie vascolari, quali stenosi o occlusioni, che possono compromettere la perfusione tissutale.
- Termografia: tecnica non invasiva che permette di rilevare variazioni termiche indicative di processi infiammatori subclinici, che possono precedere l’insorgenza di lesioni cutanee, e essere indicativi di complicanze più pericolose come il Piede di Charcot.
- Valutazione podologica con analisi di deformità e alterazioni biomeccaniche: l’analisi del passo e della distribuzione del carico plantare e sull’efficienza del cammino, elementi chiave nella prevenzione delle complicanze del piede diabetico.
Pianificazione del Trattamento
In base ai risultati diagnostici, il team diabetologico elabora un piano di trattamento personalizzato, che può prevedere l’utilizzo di offloading per alleggerire la pressione su zone critiche calzature, terapie mediche e medicazioni specifiche per favorire la guarigione delle lesioni.
In caso di problemi circolatori che ostacolano la guarigione di nuove lesioni, è possibile eseguire in clinica Arsbiomedica l’angiografia diagnostica agli arti inferiori e durante la stessa procedura, è possibile eseguire una rivascolarizzazione grazie ad altre importanti figure del team come radiologi interventisti o chirurghi vascolari con grande esperienza che fanno parte del Team multidisciplinare.
Inoltre, nei pazienti in prevenzione primaria o in prevenzione secondaria con pregresse ulcere, vengono individuate le calzature ortopediche (di serie o su misura) che permettono di riprendere una normale deambulazione riducendo il rischio di nuove ulcere e permettendo al paziente di ritornare a una normale qualità di vita.
Interventi Chirurgici Personalizzati
In situazioni selezionate, si opta per interventi chirurgici su misura, che variano dalla chirurgia minore per eliminare callosità a rischio di ulcerazione, fino a procedure più complesse per correggere deformità. La bioingegneria tissutale offre inoltre la possibilità di interventi di chirurgia plastica ricostruttiva per riparare perdite significative di tessuto.
Nei pazienti con problemi circolatori e difficoltà di guarigione delle ferite, è possibile inoltre eseguire la terapia cellulare, una terapia a base di monociti prelevati dal proprio sangue periferico che permette in casi selezionati di guarire e di evitare il rischio di amputazione.
Chirurgia Ricostruttiva e Salvataggio dell’Arto
Quando necessario, si procede con interventi chirurgici mirati:
- Tecniche Minimamente Invasive: per la rimozione di tessuti danneggiati e la correzione di deformità minori.
- Rivascolarizzazione Endovascolare: procedure volte a ripristinare il flusso sanguigno adeguato agli arti inferiori.
- Ingegneria Tissutale e Ricostruzione Cutanea: l’impiego di sostituti dermici e la coltivazione di tessuti in laboratorio rappresentano la frontiera della chirurgia plastica nel trattamento delle perdite di sostanza cutanea.
- Interventi microchirurgichi ricostruttivi.
- Terapia cellulare.
Un aspetto fondamentale del percorso è l’educazione al paziente. Arsbiomedica pone grande enfasi sull’insegnamento delle tecniche di autocontrollo e cura quotidiana del piede, nonché sulla consapevolezza dei fattori di rischio e di strategie di prevenzione delle ulcere.
Dopo il trattamento, i pazienti entrano in un programma di follow-up continuo. Questo comprende visite periodiche per monitorare lo stato di salute del piede, valutazioni regolari del controllo glicemico e aggiustamenti nel regime di trattamento per prevenire recidive.
Un approccio multidisciplinare alla cura
Ci impegniamo a fornire un’assistenza sanitaria di alto livello, con un approccio multidisciplinare che coinvolge endocrinologi, chirurghi, radiologi, podologi e infermieri specializzati, per garantire ai pazienti con piede diabetico la migliore qualità di vita possibile.
La collaborazione tra le diverse figure professionali è essenziale per un trattamento efficace e personalizzato, che tenga conto delle specifiche esigenze di ogni paziente.