Biopsia stereotassica

La biopsia stereotassica è una procedura medica mininvasiva utilizzata per prelevare campioni di tessuto da aree specifiche del corpo, che permette di ottenere campioni precisi di tessuto per la diagnosi di varie condizioni, in particolare tumori infezioni.

Quando si utilizza la biopsia sterotassica?

La biopsia stereotassica è indicata quando:

• È necessario prelevare un campione di tessuto da una lesione difficile da raggiungere in altro modo;
• È necessario stabilire una diagnosi precisa per pianificare un trattamento adeguato;
• Le tecniche di imaging, come la mammografia con tomosintesi, la risonanza magnetica, la mammografia con contrasto o la tomografia computerizzata, hanno rilevato aree sospette (noduli, distorsioni, addensamenti).

La Biopsia Stereotassica permette:

• Di ottenere campioni da aree molto specifiche con un elevato grado di precisione.
• Di ridurre il rischio di danni ai tessuti circostanti rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali.
• Un recupero più rapido e meno dolore post-operatorio.

Come si svolge la procedura della biopsia stereotassica?

1. Utilizzando un software di navigazione tridimensionale, i medici possono pianificare il percorso più sicuro e preciso per raggiungere l’area di interesse.
2. La biopsia stereotassica può essere eseguita in anestesia locale o generale, a seconda della posizione della lesione e delle condizioni del paziente.
3. Durante la procedura, al paziente viene posizionato il dispositivo di stereotassi alla testa, al seno o alla colonna vertebrale. Con l’ausilio delle immagini tridimensionali, un ago sottile viene guidato con precisione nell’area target per prelevare il campione di tessuto.
4. Il tessuto prelevato viene inviato al laboratorio di anatomia patologica, per la caratterizzazione e definizione istologica del prelievo. I risultati forniscono informazioni essenziali per il proseguo del trattamento medico o chirurgico o di altra natura.

Uno dei campi di maggior utilizzo della biopsia stereotassica è proprio nel tumore della mammella, che grazie alle tecniche di imaging sempre più sofisticate, permette la diagnosi con lesioni in fasi sempre più precoci, anche di pochi millimetri.

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